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Il Rai ai tempi del Governo Berlusconi è il ritorno in Rai Michele Santoro

Caro Freccero sul blog di Grillo è stata pubblicata un tuo post (#epurazioniPd), scritta in un ottimo italiano, che esprime una tua opinione su Renzi. Che seppure non condivido ho sempre piacere leggerti permettimi, però di dirti che le altre frasi, che commentano il tuo pensiero sono intollerabili e tempo che abbiano travisato il tuo sentire. Lo spirito della riforma della governance Rai impegna il direttore ad assumersi la responsabilità delle scelte, nella trasparenza e autonomia dell'azienda, innanzitutto di fronte al Cda. Questo ha segnato un fondamentale passo nella direzione di tenere lontana la politica della Rai.  La destra italiana - M5S contesta le nomine dei direttori TG Rai: Non ricorda più che ai tempi di Berlusconi vedere Rai (TG1 direttore era Augusto Minziolini, oggi Senatore di Forza Italia) o Biscione (TG5 direttore era Carlo Freccero, oggi in Rai consigliere di amministr.) era lo stesso. Al tempo in cui i Tg Rai e Mediaset erano omologhi nessuno più seguiva i Tg in Tv. I Tg a quei tempi presero drammaticamente spettatori. E Guadagnarono lettori quotidiani ...

Il Corriere racconta che "Santoro torna alla Rai per collaborare con Bianca Berlinguer in un compito impegnativo ma stimolante: sperimentare un nuovo spazio orario che può trasformarsi nella vera novità nella nostra offerta preserale". Il ritorno di Santoro avverrà sotto più forme: "Come autore, della nuova trasmissione affidata a Bianca Berlinguer su Raitre nella inedita fascia 18.30-19..." e "da ottobre su Raidue, ora diretta da Ilaria Dallatana. Santoro e la sua factory realizzeranno sei prime serate con cadenza probabilmente bimestrale. Si tratterà di serate speciali che proporranno prima quattro inchieste-reportage monotematici".



Michele Santoro è l'allontanamento della Rai:
"Ai tempi del Governo Berlusconi"
Il 18 aprile 2002, durante una conferenza stampa a Sofia in Bulgaria, Santoro, il giornalista Enzo Biagi e il comico Daniele Luttazzi vengono duramente attaccati dall'allora Presidente del Consiglio Berlusconi, il quale li definì come individui che hanno fatto «un uso criminoso della televisione pubblica» (episodio noto come Diktat Bulgaro). Santoro replicherà a questo atto di Berlusconi, definendo il premier come «un vigliacco, che abusa dei suoi poteri per attaccare persone più deboli di lui, alle quali non concede il diritto di difesa». Nella puntata di Sciuscià del giorno successivo, il giornalista, per protesta, inizierà la puntata intonando il canto partigiano Bella ciaoIl 24 maggio Santoro vuole dedicare la puntata di Sciuscià al caso Biagi ed all'informazione in Rai e, siccome anche lui stesso sarà oggetto della trasmissione, intende far condurre la puntata da Maurizio Costanzo, allora personaggio di punta di Mediaset, ma trova il netto rifiuto del direttore di Rai2 Antonio Marano. Santoro però porta lo stesso Costanzo in trasmissione, come ospite, che arriva ad affermare: «A me spiace dirlo in questo momento, ma se penso a Mentana, a me, ad Antonio Ricci, alle Iene e alla Gialappa's mi appare molto più libera Mediaset rispetto alla Rai». Nonostante la puntata sia seguita da oltre 5 milioni di persone ottenendo il 21,98 %, i vertici della Rai sono furiosi, dal momento che non avevano approvato la doppia conduzione. Il 31 maggio va in onda l'ultima puntata di Sciuscià: il Cda RAI, a maggioranza di centrodestra, cancella il programma, per motivi di tutela aziendale; verranno licenziati e allontanati dalla RAI anche Biagi (rapporto cessato per scadenza del contratto e non rinnovato) e Luttazzi. Il Presidente Rai Antonio Baldassarre arrivò a dire che «Il programma di Santoro non è degno di un paese civile. Può andare bene per il Venezuela, non per l'Italia».



Maurizio Perrotta Murante (Democratico)
Dichiarazione a titolo personale
Riproduzione Riservata ©

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